LA BARMA
film documentario del 2013
scritto da Fredo Valla ed Elia Lombardo
regia: Fredo Valla
fotografia: Michele Zampierin
montaggio: Remo Schellino, Luca Olivieri
musiche: Franco Olivero, La Ciapa Rusa
effetti audio: Renato Cavallero
produzione: POLISTUDIO
durata: 40′
COME ACQUISTARE
Prezzo: 14 euro + 2 euro (spese di spedizione) = 16 euro | info: fredovalla@libero.it
Balma Boves (la Barma nel dialetto locale), spettacolare insediamento umano sotto una sporgenza di roccia alle pendici del Monbracco, è una delle meraviglie delle valli occitane del Monviso. Abitato fino agli anni ’60, si presenta come una sorta di “villaggio fossile” sopravvissuto ad epoche remote, unico nell’arco alpino.
Perché un film documentario sulla Balma?
La risposta – spiega Fredo Valla, regista del film – è in una riflessione di Enzo Bianchi, priore di Bose: “Le nuove generazioni sono in rottura di memoria. La memoria non gli viene trasmessa. Il problema è l’incapacità a ricordare. Presi dall’attimo fuggente, si vive come se non ci fosse un passato, come se si nascesse per un’esperienza il giorno stesso in cui la si vuole fare”.
Il film girato nel 2007/2008, montato tra il 2012/2013 con la collaborazione di Remo Schellino e Luca Olivieri di Polistudio, e di Elia Lombardo che ne ha curato l’edizione, è stato realizzato con il sostegno del comune di Sanfront che di Balma Boves aveva già curato un encomiabile restauro.
“La Barma”, oggi museo all’aperto, è un simbolo del “profondo Nord”. Di quella civiltà rurale alpina che negli anni ’60 si è chiusa con l’abbandono delle aree marginali e la grande migrazione verso le città e i poli industriali.
Nel film documentario di Fredo Valla, gli ultimi testimoni della vita a Balma Boves dipanano le loro storie. “La Barma” è vertigine temporale raccontata da coloro che in quel luogo antico sono nati e hanno vissuto. Volti e storie che testimoniano la fatica e la bellezza di una civiltà saggia e dimenticata. Immagini di un’architettura rupestre unica nelle Alpi occidentali documentata nell’avvicendarsi delle stagioni. Tempo nuovo che accarezza posti immobilizzati in un passato non così remoto, che tuttavia sembra già lontanissimo ad uno sguardo contemporaneo.
PARTECIPAZIONI
- Babel Film Festival, 2013
- 18° Valsusa Filmfest, 2014 (1° premio “Concorso Alpi” e premio “Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand)
- 8° Mòstra de Cinema Occitan, 2015
- Rassegna cinematografica “Echi delle Alpi” (MUVIS e Ecomuseo Vallespluga- Campodolcino), 2016
RECENSIONI
Recensione di Francesco Tomatis, docente Università di Salerno – Facoltà Filosofia
13.07.2013 conversazione di Livio Partiti | Il Posto delle Parole a Fredo Valla